venerdì 19 dicembre 2008

Porto di Gera

Oggi fuggo dall'ufficio (fuga consentita ovviamente:-) direzione paesino in provincia di Sondrio, più o meno all'una e mezza. Alle tre pizzocherata, su invito di un fornitore, per il quale è da maggio che sto facendo progettazione e che ha avuto la benvenuta idea di invitarmi su in sede per ringraziarmi. Proprio non me l'aspettavo.
Ed i pizzocheri, che buoni...
Domani vado a correre, promesso, ed anche in piscina, per smaltire tutto il burro, il bitto fuso in cui la pasta di grano saraceno era immersa...
Alle cinque e mezza riprendo la rotta di casa, con la mia macchinina gialla e grigia che rimane al solito nel traffico della statale fino all'imbocco della superstrada. Presa la superstrada però devio immediatamente per Colico. Da li risalgo il lago fino a Sorico e poi a Gera Lario.
Mi fermo al porto di Gera dove il Gianca ha il suo Mousquetaire. E faccio un giretto per tutti i moli, a guardarmi le barche.
Adoro i porti. Anche quelli piccoli. Ovviamente tutto era semideserto, nessuna barca in arrivo e nessuna in uscita. Un lieve senso di nostalgia mi pervade e rimango li, ad assaporarlo.
Poi mi stufo, e decido che è tornato sul serio il momento di rientrare a casina.
Sono quasi le sette. E' meglio che me ne torni sul serio.

Mi appunto qui il link di questo blog, non più aggiornato, ma dal quale mi piace ogni tanto leggiucchiare i racconti di mare che il suo proprietario, uno skipper, vi appuntava.
Mi piace pensare che lui non vi scriva più sopra perchè abbia deciso di partire, e di viaggiare, mantenedosi come unica dimora una barca con un telo bianco sopra.

Racconti di mare e di costa

Dubai e le vele

Ieri una amica è tornata da Zanzibar.
E mi ha descritto le vele locali, i dhow.
Ho trovato su un blog alcune foto di queste imbarcazioni riprese a Dubai.
Le foto sono molto belle, le barche bellissime, ed il contrasto fra i loro colori, le loro forme ed il paesaggio ancor più bello.
Che voglia di mare.

giovedì 18 dicembre 2008

Late




Vi convincono?
Non so.... A me ovviamente piace parecchio il barattolo....:-)

Cene cene cene....

Dunque. Io non capisco. Ogni tanto salta fuori la necessità imprescindibile di fare cene. Cene. Fra colleghi intendo. Cioè, tutto l'ufficio tennico, al completo, direzione lavori e impianti. Certe volte ci penso e mi dico proprio che mi sono trovato un ottimo posto di lavoro. Ottimo proprio. Con colleghi e colleghe raffinati, eleganti... Poi dopo penso che almeno pagano discretamente bene e quindi riesco a sopportare il livello di grezzezza, grezzità, grezzaggine, grezzamento, grezzatura che spesso, moooolto spesso si raggiunge.
Se si posizionasse sulla scrivania l'eterometro, strumento in grado di rilevare il grado di eterume rilasciato dalle ghiandole dei colleghi penso che si arriverebbe ben presto al fondocorsa della lancetta. In quei momenti comincio a scuotere la testa, e se è proprio troppo per la mia pazienza me ne vado al cesso, faccio un giro, prendo un po' d'aria di fuori, faccio due chiacchere con la segretaria e poi ritorno, sperando che sia successo qualche casotto in cantiere tale per cui improvvisamente tutti i pecoroni si siano sgonfiati e siano tornati alle mansioni consuete.
Prima o poi mi troverò uno studio serio dove andare... Dove non devo mettere le scarpacce, il giubbotto vecchietto...

Dicevo delle cene. In quel clima di eterume elevato parte ogni tanto la proposta della cena. Io vi ho partecipato una sola volta. Prima delle ferie. Una roba ristretta solo a noi della società di ingegneria. Li ammetto, ci sono andato volontariamente, sapendo a cosa andavo in contro, perchè avevo bisogno di divertirmi, di sballare, e dimenticare. Per una sera. Quindi eravamo noi 6 al Bar Bianco, Parco Sempione, Milano. A digiuno. Avevo pranzato alle 12.30. Alle 22 ho cominciato a ballare quella schifezza assurda di musica ed ho smesso alle 2.30 del mattino, con tre coktail in corpo. Uno dei soci, quello del primo colloquio tra l'altro (che in sede di colloquio appunto mi ha fatto sorgere più di qualche dubbio sui suoi orientamenti...) mi ha definitivamente confermato quantomeno il fatto che lui e la sua ragazza siano una coppia aperta, mooooolto aperta dato che mi sono ritrovato una sua mano per un paio di volte in luoghi inappropriati (io avevo le difese basse, ero un attimo ubriaco...) ed ad un mio "oooh, ma che ca..oo faii" la sua fidanzata guardava e rideva.... Va beh, che roba oscena... Ed è ancora un mistero come al casello della tangenziale est alle 4 del mattino la polstrada non mi abbia fermato...
Anyway, data l'esperienza, mai più. Quindi me le sono evitate tutte, con le scuse più assurde. Quella di questa settimana era inevitabile, poi era una cosa più tranquilla, cena nel vano tecnico completato del futuro ospedale, con catering e musica. Io ho magnato e quando l'eterometro interno segnalava il livello di guardia raggiunto (alle 23 più o meno) il sottoscritto se l'è defilata, con la scusa della tesi (il giorno dopo l'avevo libero per andare al poli). E meno male, a giudicare dai racconti...
E domani? un'altra! tipo quella di quest'estate. Oddiiiioooooooo.... No grazie.... Ho già dato.
Ma dico. Ma fra colleghi è proprio strettamente indispensabile tutta sta voglia di mangiare, bere, tutti allegramente, tutti insieme... sparare stupidate con una frequenza che raggiunge quella del la nel rigo, minimo 440 Hz... ad un livello superiore?
Mah...

mercoledì 17 dicembre 2008

Jeff Anderle

Lui è nella top ten di quelli più bravi. Anzi no. Bravissimi.
Al basso, al clarinetto... dategli in mano qualsiasi cosa e lui ne tira fuori un suono sublime

Sqwonk

Grandi. Sempre più grandi
E' Sqwonk

Clarinetto basso in versione underground

lunedì 15 dicembre 2008

Io e la Musica

Ho guardato or ora la puntata di Che tempo che fa dedicata a Bocelli. Non perchè impazzisca per la sua musica (lo apprezzo ma non lo seguo, anche se ammetto che ora sto scrivendo sulle note di Con te Partirò, che dire... impazzisco per le note del corno che contrappunta gli archi, corno che è il mio amore strumentistico di sempre anche se ho studiato altro).
Ero incuriosito dal duetto con la Litizzetto, che adoro.
Diciamocelo Elli, sei nel periodo della tua vita in cui forse ti stai pentendo di non aver finito il conservatorio.
Ma pentirsi di questo non serve a nulla, lo capisco benissimo.
Magari, in futuro, avrò voglia di riprendere a studiare clarinetto sul serio e chissà, magari prenderò anche il diploma.
In realtà diciamocela tutta un'altra volta Elli.
La voglia di ripartire a studiare è tanta. Riprenderei domani subito.
Questa sera arrivato a casa ho rimontato il mio RC e ho lasciato entrarvi il fiato, e scorrere le dita, più di legno le dita che lo strumento ormai. Ma cazzo. Ho il suono di sempre. Lievemente scuro e pastoso, ma non pesante. Dio quanto ci ho studiato sopra. E poi anche le dita, a poco a poco si sono sciolte, e scorrevano abbastanza fluide sugli arpeggi finali del Gran Duo di Weber. Il problema è lo staccato ma quello lo è sempre stato, anche quando studiavo 6-7 ore al giorno per il diplomino...
Una marea di ricordi mi ha travolto.
Il concerto al Teatro Bibiena di Mantova, un gioiellino architettonico fantastico, la GranPartita di Mozart in cui ho suonato il Corno di bassetto (successo allucinante di pubblico e critica per il mio conservatorio comasco), il concerto da solista ai saggi di fine anno, con Gagnebin, Andante et Allegro, accompagnato dalla mitica Claudia Bracco, eseguito alla perfezione, tanto che neanche agli esami sono riuscito ad eseguirlo così, gli esami appunto, in cui avevo un suono da paura ed in cui, cavolo, un 10/10 finale mi ha ripagato di anni di sacrifici.
Ricomincerei domani. Quindici giorni per sciogliere dita e staccato, e poi un anno per preparare gli studi di virtuosismo, il trasporto, la lettura a prima vista, la parte di musica di insieme, il programma da concerto con almeno Finzi, concerto per cl e orch, oppure Hindemith concerto per cl e orch, oppure Copland, concerto per cl e orch, e poi Jean Francaix, Tema e Variazioni, oppure Castelnuovo-Tedesco, la meravigliosa ed introvabile Sonata e così via...

Peccato che domani ho l'ufficio, la cena del cantiere e la solita tiritera....
Resta un sogno nel cassetto. Il cassetto del comodino, sempre li vicino, quando dormi.
E' un po' come per quel corso di fotografia a cui vorrei dedicarmi seriamente. Anche se, finire gli studi musicali è tutta un'altra cosa. Sarebbe come risolvere un conto aperto con la mia esistenza.
Mi mancano poi le cose a corollario, aggirarmi per i corridoi dell'edificio austero che ospita il conservatorio, nel quale da ogni stanza arrivava il suono di uno strumento diverso: i timpani, la voce, il contrabbasso, il fagotto, la marimba, l'arpa, la viola... e sbirciare le prove d'orchestra in auditorium...

Questa è la serata in cui mi piace crogiolarmi nei ricordi, e così li scrivo. Poi boh, magari cancellerò questo post ma fa nulla.
Ora sono contento di aver scritto queste cose.

Sedie

A me piacciono particolarmente i colori delle due centrali.
UN studio, Amsterdam (dato che sono appena tornato...)

Mi piacciono questi spigoli un po' appuntiti.
Non so. Mi ricordano molto talune cose del design italiano anni 50-60, di quei maestri assoluti quali Albini o Mollino.

domenica 14 dicembre 2008

3 giorni ad Amsterdam

Eh si. Con la mente sono ancora la. Anche se sono stati solo tre giorni. Non solo con la mente in realtà. Mi sembra di esserci fisicamente: passeggiare per le vie centrali, vicine al Dam, rivedere il Van Gogh museum, giocare come bambini al Nemo, vedere il cielo azzurro lievemente assolato riflesso nei canali, con le case tutte diverse, tutte bellissime, tutte fuoripiombo, con le ampie finestre senza tende che lasciavano intravvedere gli interni, le luci soffuse riflesse dall'acqua, i momenti di relax trascorsi con davanti la cioccolata od il the fumante, la ricerca (peraltro non difficile ovvio) dei locali a tema, librerie, negozietti di ogni genere di articoli (!)...

E poi.
Fare gli scemi, come pazzi, come bambini, cantando con la voce impostata "SOOONO FIIIIIIINNNNNTEEEEEEE", oppure, ascoltarti nei tuoi sublimi acuti da soprano drammatico intonare "UUUMIDIFICATORIIIILLCOCCCIOOOOOOOO"...
riconoscere che in giro, in effetti, tutto era "UN PO' POOORRRRNOO" (manuela grazie per aver inventato il ritornellino, che abbiamo gentilmente preso in prestito:-), lo spazzolino da denti comprato da OOOOOOOHHHHHHHHHHHH......

E Poi.
L'hotel. Una meraviglia. Le luci soffuse blu o pervinca o rosse o di qualsiasi colore che illuminavano tutto, ed in particolarela doccia, il sottofondo di musica lounge, il letto bianco, enorme, la temperatura calda e.....

E poi. La cosa più importante.
Averti accanto sempre.
Sempre.
Sempre
.




Potrei continuare ma... per il mio blog, va bene così.
Il resto è patrimonio nostro.
Attendo con ansia quando potremo di nuovo ricavarci dei giorni totalmente per noi, sperando che ciò sia presto. Presto.

Io e Te.

giovedì 11 dicembre 2008

....UN MMMMEEESEEEEE.......

Voglio dire... uno comincia un blog così, per voglia di raccontare, raccontarsi, conoscere persone, scambiare idee, punti di vista e da dopo 4 mesi smette (per un ulteriore mesetto).... mi autofaccio gli autocomplimenti per la costanza, che non è però quella città tedesca incantevole sul lago...

Ma va bene così. Questo squarcio di mondo virtuale non ha nessuna pretesa, ma proprio nessuna. Solo un modo per riflettermi, quando ne ho voglia. Può sembrare un punto di vista un po' egoista. Ma, infondo, traduce bene ciò che di fatto sono i posticini lasciati sullo sfondo blu di prussia di queste pagine web, e cioè un semplice, divertente giochino.

Grazie Elfo per il commento al post, mi hai risvegliato dal blogtorpore!
Ed, in fondo, ne avevo proprio voglia!