Spiegatemi una cosa. mancano esattamente due giorni alla partenza. Siamo nella settimana corta prima delle vacanze. Il cantiere fra 4 giorni chiude per ferie. Come diavolo si fa a pensare che quello che si fa in questi giorni sia assolutamente fondamentale per il prosieguo delle cose? Mi spiego: c'è chi (il mio collega qua davanti) ha ancora il coraggio di arrivare in ufficio alle 8 del mattino ed uscire alle 7 e mezza di sera, parlando continuamente di lavoro, leccando sempre di più il culo al capo del quale argomenta sempre meglio la sua indispensabilità, ricordandoci continuamente che è un ingegnere e ricordando a tutti di come e quanto sia stato faticoso conseguire tale titolo...
Bah. Saranno tante cose ma questi ultimi giorni sono faticosissimi, guardo continuamente l'orologio sperando che la lancetta dei secondi sia sottoposta ad una accelerazione costantemente crescente che mi porti rapidamente li. La soglia di sopportazione dell'egocentrismo è scesa al minimo storico e l'unica cosa che voglio è fuggire via da tali situazioni, dagli sclerotici recidivi, da chi vuole avere sempre l'ultima parola su tutto, da chi si prende sempre e solo sul serio. Ogni tanto serve, non lo metto in dubbio, ma averlo come motivo costante fa paura, mi fa paura. Mi fa paura soprattutto quando è evidente che non è altro che una maschera per difendere uno status, che si presume di aver raggiunto. Status. Che parola. il solo pensiero mi mette un prurito insopportabile, ed un senso di non appartenenza che però mi consola.
Piacevolmente, anche.
mercoledì 6 agosto 2008
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