giovedì 10 luglio 2008

Sopra i 90 all'ora



Penso a quello che scriverò dopo, una volta a casa, intanto che sono ancora sulla mia momodesign tornando dall'ufficio.
Me lo sto proprio godendo questo "viaggio", come non mi capitava da tempo. Oggi non sono particolarmente stanco, anzi, e non ho fretta di rientrare perchè non me ne sono andato alle sette e mezza come ormai abitudine.
Così la strada mi inghiotte con tranquillità, ed io mi godo ciò che vedo dal parabrezza in questa giornata d'estate meravigliosa, oggettivamente sprecata davanti ai computers ed ai plotters dell'UT.

La momo procede precisa, il ronzio silente del multijet fa da sfondo al cd2 del greatest hits dei Queen che metto ad alto volume. Ascolto "Show must go on", quella voce fantastica di Freddie che tutte le volte mi provoca quel bellissimo e pericoloso brivido su per la schiena.
E penso che è bastato ricevere un tuo corto, enigmatico messaggio in risposta alla mitragliata di sms di che ti ho inviato ieri in una delle mie peggiori notti insonni per ritirarmi un po su.
Su da quel turbinio di pensieri che mi ha reso definitivamente consapevole di quanto male ti ho fatto, andandoti così, senza peraltro che lo volessi.
Turbinio di pensieri che mi ha giustamente restituito con gli interessi quello stato di blocco totale che ti pervade quando capisci che su quella persona ora non potrai più fare affidamento anche solo per una carezza, un abbraccio. un sussurro. Ed ignori il motivo, di tutto ciò.

Il solo risentirti anche se per poche enigmatiche righe ha ristabilito un minimo di equilibrio in me. Il senso di colpa è alle stelle, ma è ovvio, e me lo merito tutto.
Anche questa volta hai avuto parole per me, dopo quel cazzo di casino che ti ho combinato.
Non lo so se sia un possibile re-inizio. Oppure l'inizio della fine definitiva di quello che c'è stato fra noi. Ed il non saperlo mi spaventa. Ma risentirti è stato come averti riabbracciato. Punto.

Penso come sia strano pensare a questo ascoltando "Show must go on".
No, non sempre lo spettacolo deve andare avanti. Per riparare o almeno tentare di riparare agli sbagli bisogna avere il coraggio di guardare e guardarsi indietro. Penso.



Mentre rifletto su tutto questo guardo il tachimetro. Sopra i 90 all'ora.
E sono quasi a casa.

Si, me lo sono proprio goduto, questo viaggio.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

La bellezza della vita sta nelle persone che incontriamo durante il suo trascorrere. Non importa se poi non ci accompagneranno fino alla fine. L'importante è aver passato con loro momenti indimenticabili.

Ps: anch'io ho una Y!

Billi ha detto...

Dai! Beh, dopotutto... la classe non è acqua...;-)

Billi ha detto...

Ps: grazie

Anonimo ha detto...

:*